giovedì 28 dicembre 2017

Le "mie"GRU


Ricordo una quindicina di anni fa,quando si parlava di gru come di uccelli non così  facili da osservare,sia per l'altezza di volo durante la migrazione, sia per le rotte che sembravano non privilegiare le nostre zone.
Trascorsero pochi anni e qualcosa cambio'per le GRU e per gli osservatori.
Iniziarono ad aumentare le segnalazioni autunnali di stormi di gru in volo nel cuneese, anche cospicui. Qualcosa stava cambiando. Ricordo come fosse ieri quel 31 ottobre del 2009 quando sentii un grande vociferare chiassoso che accompagno'il passaggio di ben 200 GRU sopra casa dei miei genitori a Caraglio. Iniziai a strillare dalla gioia per quello spettacolo  e,uscirono tutti, anche i vicini di casa.
Un'enorme "V"si stagliava nel cielo, a bassissima quota; un'emozione infinita a cui seguirono altri momenti emozionanti, ogni volta che le osservai.Nel 2009 ne passarono altre 60 il primo novembre e una decina il tre.Scoprii nel tempo che casa dei miei era di rotta e le aspettai,fiduciosa che ogni anno,a partire dalla seconda metà di ottobre, sarebbero tornate. Ed è stato così fino ad oggi.

Ma chi è questo splendido trampoliere? E soprattutto dove si dirige in stormi così numerosi?

Intanto quella che si vede dalle nostre parti è  la gru cenerina, che partendo dal nord est Europa (in particolare dall'Ungheria), si dirige nei quartieri di svernamento a Sud della Francia e della Spagna. Non lontano da Aragona esiste un luogo, Gallocanta,dove dal tardo autunno iniziano a radunarsi le gru a centinaia,per arrivare ad essere migliaia in pieno inverno.
Sono queste quelle che attraversando le Alpi,sorvolano i nostri cieli; altre seguiranno la rotta che le portera'in Africa, ma queste sceglieranno altre direzioni.

Accade da un po' di tempo che alcune  decidano di svernare addirittura nelle nostre terre.E' ciò che avviene al Centro Cicogne di Racconigi da alcuni anni. Nel 2016 fino a un centinaio di gru si è fermato trascorrendo buona parte dell'inverno. E ogni anno non mi precludo una scappatina ad attenderle quando rientrano all'imbrunire sempre in rigorosa formazione a V e sempre chiassose nel loro verso di contatto.  Si posano a riva degli stagni dal lato opposto del capanno di osservazione, poco confidenti con l'uomo,ma data la mole,di facile osservazione con un buon binocolo.

Ritornando alle mie osservazioni, tutte puntualmente trasmesse a cuneobirding e ora inserite anche sulla piattaforma Ornitho che le sta monitorando ormai da tempo, i numeri di individui osservati mi han sempre dato ottime soddisfazioni.

Riporto solo alcuni degli avvistamenti da me effettuate negli anni:

Uno stormo di 70 gru a Busca il 2 novembre 2013 a cui ne seguirono altre 41 alle ore 17.35.

132 GRU PASSARONO ALLA CONFLUENZA GESSO STURA di Cuneo fra le 13 e le 14 del 3 novembre 2013.

Altro momento spettacolare fu il passaggio di 200 GRU il 31 dicembre alle 18.00 nel 2015 sopra casa a Busca.Era ormai quasi buio; con il loro verso di contatto non fu difficile scorgerle all'imbrunire nel loro pacato ma deciso volo verso la vita.
Ne erano passate una sessantina un paio d'ore prima nella stessa direzione e sempre da me.

Nel 2016 il giorno 29 ottobre  vidi sorvolare casa dei miei a Caraglio uno stormo di 119
GRU alle 13.30.
Ne osservai poi 48 alle 12.57 ,32 alle 14.30,30 alle 17.15 e 35 a Busca alle 18.00..Le vedevo così bene che sembrava si potessero toccare!

Quest'anno ho avuto poi la bella sorpresa di  osservarne il passaggio anche dal luogo di lavoro a Bra;  una ventina il 30 ottobre alle 8 del mattino e 47 il 10 novembre alle 13.30 circa.Nella stessa giornata ne passarono 32 poi sopra casa verso le 17.00.

N.b. Vi invito a visitare la pagina Facebook "Cranes days-I giorni delle Gru" dove potrete inviare le vostre segnalazioni di Gru.
Auguro a tutti voi di alzare gli occhi al cielo attirati da un verso,da una sensazione, da una strana formazione a V in volo e di provare la stessa mia emozione nell'osservare una Gru.

Ah,dimenticavo;  le GRU volano anche di notte..quindi non preoccupatevi, non starete sognando se sentirete dei forti richiami nel buio.Proseguite il vostro riposo;le GRU proseguiranno il loro volo!!!

lunedì 27 novembre 2017

L'autunno è arrivato!

Un cielo di nuvole autunnali che sembrano uscire dal camino. 
Siamo in autunno pieno. Vi parlerò di una giornata in particolare che ha dato un sacco di soddisfazioni ornitologiche.
Cominciamo!
Sabato  28 ottobre si va con D.Capello dapprima al Beinale dove incontriamo alcuni gheppi  (non molti per la verità),una cinquantina di allodole , 10 verdoni e una trentina di fanelli  intenti a svolazzare da un campo all'altro.Un fagiano ci spia da un cespuglio Prendo il binocolo per osservare meglio alcune poiane in Spirito Santo, quando vedo un birder che mi saluta;ma i birders sono ben 2.Con grande piacere riconosco Daniela e Fabrizio di Giaveno. Ci raccontano del fatto che da casa loro si sente l'acre odore degli incendi che hanno devastato in questa estate torrida la Valle Susa(così come le valli cuneesi).Penso al terrore e allo smarrimento degli animali che si son trovati nella morsa del fuoco e al disorientamento di quelli che son riusciti a fuggire da tale inferno.😢
Ci dicono inoltre di aver appena avvistato un culbianco ritardatario.
Proseguiamo il nostro tour per poi spostarci all'Oasi "La Madonnina" a S.Albano .
Liberiamo dalle foglie il tavolo da pic-nic che usiamo solitamente per pranzare e mentre ingurgitiamo quelle ghiotte cibarie ipercalcoliche che ci siamo portati, osserviamo le acrobazie sui rami di alcune minuscole cince more.
Ben rimpinzati ripartiamo per recarci all'altana. Notiamo subito la presenza di un gran numero di alzavole.
Ci sono tuffetti, svassi maggiori e..sorpresa; ben 2 svassi piccoli.
Svasso piccolo  (Podiceps nigricollis)




Intanto da ogni dove sbucano coppie di germani. Veniamo attirati da un'anatra col becco grigio..ma è un codone!
Codone f.  (Anas acuta)


Un'altra piuttosto rara specie da annotare in check list!
Spostandoci nell"altro capanno,ci accorgiamo che proprio davanti a noi si è posato un meraviglioso martin pescatore.
Martin pescatore (Alcedo atthis)



Ogni volta che mi capita di vederlo resto incantata davanti a tanta bellezza (e mi spiace anche un po'che molte persone non lo conoscano o non sappiano che possono osservarlo con facilità nelle nostre zone umide).
Intanto i luì piccoli si fanno sentire dai cespugli intorno,dove scopriremo esserci anche 2 pendolini e alcuni migliarini di palude.
Nello stagno osserviamo poi 2 pantane 
Pantana (Tringa nebularia)

Pantane
e udite udite. .un meraviglioso tarabuso ,fermo immobile com'è nel suo stile.Forse è la prima volta che lo osservo così bene.

Tarabuso (Botaurus stellaris)


Sentiamo anche il verso del porciglione ma non si farà vedere mannaggia!
Tra le sterpaglie dei campi svolazzano alcuni lucherini.
Su un ramo si posa un bel tordo bottaccio ..tra poco giungera'anche il sassello, più colorato.
Ormai le giornate si son fatte più corte.Lasciamo l'oasi un po' infreddoliti ma felici di aver fatto splendidi incontri.

Intanto mi guardo intorno e mi accorgo che l'autunno è davvero arrivato, portandoci i suoi caldi colori dorati .Un manto di foglie ci fa da tappeto su cui camminare,illuminando questo splendido cielo ottobrino. Alzo gli occhi; gli ultimi rami si spoglieranno ben presto e diverranno posatoi per chissà quali nuove sorprese alate..basta solo saper aspettare.




mercoledì 1 novembre 2017

I colori dell 'autunno


E ' il primo ottobre quando un po'timidamente mi reco al" traliccio dei lodolai" nella campagna buschese, così come l'ho soprannominato io e.. sorpresa! La coppia c'è ancora.Mi aspetto parta da un momento all'altro per intraprendere la sua lunga migrazione. Li osservero'fino al 2 ,poi quel traliccio rimarrà orfano in attesa di nuovi incontri che non tarderanno ad arrivare.Infatti nei giorni successivi faranno bella mostra di sé un maschio e una femmina di gheppio,inconfondibile nel cacciare facendo lo Spirito Santo.

Falco tinnunculus ( gheppio).
A tal proposito, l'altopiano del Beinale è un hot spot per i gheppi;  se ne possono davvero incontrare con facilità e osservarli a cacciare è uno spettacolo degno dei più bei documentari.
Gheppio (Altopiano del Beinale )




Intanto l'autunno è arrivato.
Dal terrazzo di casa osservo imbiondire i campi di mais; le foglie mosse dal vento creano uno strano fruscio.Le piante sono così vicine l'una all'altra che non sembrano lasciare spazio ad alcuna forma di vita. Invece arriva uno stormo di fringillidi.Intravedo uno strillozzo. 
Strillozzo (Emberiza calandra )


Giungono altri passeriformi a nascondersi fra le pannocchie; ne sbucano alcuni osservando intimiditi l'ambiente. Sono una trentina di passere mattugia. 
Passera mattugia  (Passer montanus ).

Il 7 ottobre faccio un giro nel mio "local patch".E che sarà mai? E' un termine inglese per indicare una zona di estensione limitata non lontana da casa,dove abitualmente si va a fare birdwatching .Tra i cespugli vicino a un ruscello vedo alzarsi in volo un prispolone; (questi sono gli ultimi giorni utili per osservare la specie che ormai sta ultimando la migrazione); sostera 'sull'albero giusto il tempo di scattare una foto documentativa,per poi scomparire. In 5 minuti osservo su quella stessa pianta anche un luì  piccolo(che sento da giorni ) un fringuello e un picchio rosso maggiore.
Prispolone (foto documentativa)

Fringuello 

Luì piccolo/Phylloscopus collybita (l'ombra del ramo falsa i colori sia del Luì  che del prispolone)
Intanto anche a Caraglio nella campagna dai miei, è arrivato un gheppio che sta cacciando.
Osservo anche le due poiane locali;una di esse ha un petto particolarmente candido.
Poiana candida
Decido di prendere la cassetta nido e darle una ripulita.Apro e cosa vedo?
Delle piumine; un confortevole giaciglio di soffici piume che verrà usato di notte per ripararsi dal freddo .Pulizie annullate!
La sera osservo una cinciarella entrarvi;tra l'altro, l'anno scorso ha nidificato proprio in quella cassetta nido...che tenerezza!
Intanto i giorni passano e il mais è  raccolto.
Stormi di fringillidi e passeriformi giungono in volo cercando rifugio tra le quelle piante,ma subito invertono la rotta, non trovando più il loro nascondiglio .
Guardo in alto di tanto in tanto,;tra poco inizierà il passaggio delle Gru..e dalla finestra di casa,nel frattempo mi godo una cornacchia grigia che tenta inutilmente di spaccare una noce lasciandola cadere sull'erba del prato.😕




sabato 21 ottobre 2017

Il mese di settembre se ne è andato lasciando i suoi caldi colori autunnali.Il ricordo più bello? L'incontro con lo scoiattolo rosso in quel di Paschera S.Carlo.In quei luoghi li vedevo sempre da piccola.Era davvero bello,con i suoi ciuffi auricolari pelosi e quel colore inconfondibile.E oggi quanto vorrei dare per scontato il suo incontro, alzare lo sguardo e osservarlo ancora fra gli alberi, come facevo un tempo. Quanto vorrei ritornasse fra le querce .Non è più così; la sua presenza si è fatta più rara.
Spero un giorno di poter scrivere sul blog della riconquista del suo regno fra i boschi.Sarà così; me lo auguro davvero.

Purtroppo pero'ormai il Piemonte è stato invaso dal cugino americano Sciurus carolinensis.
Giunto in Europa su una nave partita da Boston ,è rimasto per oltre due secoli confinato in Inghilterra,dove ha praticamente decimato la popolazione locale di scoiattolo rosso.È poi arrivato da noi una ventina di anni fa.
Il problema è che, questo simpatico animaletto, è da subito entrato in competizione con lo sciurus vulgaris che da tempi immemori viveva tranquillo nei nostri boschi.Molto più mansueto, lo scoiattolo rosso si è dovuto arrendere ben presto a quel suo simile tanto aggressivo .

A tal proposito,secondo me, è importante che si prenda atto che rilasciando "specie aliene", provenienti da altri paesi, si possono provocare danni inimmaginabili all'intero ecosistema!
P.s Se volete conoscere meglio il nostro scoiattolo rosso, ecco un bellissimo sito dove sbirciare : www.scoiattolorosso.eu.

Tornando però a parlare di avifauna, l'8 settembre sono stata al Parco del Meisino a Torino con D.Capello. La giornata ci ha regalato una bella pantana , un lodolaio juv, alcune balie nere ,vivaci e vocifere e una piccola chicca; 4 marzaiole . 

Marzaiole ( Anas querquedula)

Eh già, queste anatre che si incontrano fugacemente in primavera e che non estivano da noi, stanno ritornando indietro come tutti gli uccelli migratori.
Ah dimenticavo : abbiamo anche incontrato un paio di scoiattoli grigi!

Il giorno successivo osservo a Paschera San Carlo un batuffolo bianco. È una balia nera f.che nonostante il nome appare chiara in lontananza. Anch'essa sta percorrendo la grande rotta migratoria vereso l'Africa.

Nel frattempo il laghetto artificiale di Tetti lupo a Cn regala il 24/09 a Fabio Consolino,  un incontro inatteso. Si tratta di un falaropo beccosottile ,seconda segnalazione cuneese.
Complimenti a Fabio per l'avvistamento.A me un po'meno perché andrò in sito un paio di giorni dopo,  ma purtroppo il limicolo  se ne sarà già andato. .sigh.

Osservero'ancora per tutto settembre le scorribande della coppia di bellissimi lodolai che per mia infinita gioia ha estivato da me..Contero'fino a 5 individui..Il 2 ottobre lasceranno il loro traliccio per tornare ai luoghi di svernamento africani..buon viaggio anche a voi.
Lodolaio 

Lodolaio  ( falco subbuteo).

Lodolaio che si stiracchia; si vedono bene i "calzari"arancio 


Intanto sul beinale si sono rivisti i tanto attesi falchi cuculi, bellissimi rapaci di passo,in grado anch'essi di fare lo Spirito Santo.
Falco cuculo (Falco vrspertinus)

Falco cuculo in Spirito Santo. 
N.B. Lo" Spirito Santo" è una tecnica di caccia che permette al rapace di osservare la preda dall"alto,agitando velocemente le ali,al punto da rimanere immobile sulla
verticale.Atteggiamento tipico anche di gheppi, bianconi e in alcuni casi della nostra poiana. (Le poiane del Beinale si stanno attrezzando per farlo).

Questa pagina di blog termina qui. Lascio alle spalle l'estate e i miei migratori alati,volgendo lo sguardo a questi mesi che verranno, sperando siano ricchi di bird-sorprese.











martedì 19 settembre 2017

La grande migrazione .

Il Monviso visto dal bric Lombatera 
19 agosto 2017.
Meno 3,2,1...il conto alla rovescia è iniziato; il "popolo migratore" sta per mettersi in volo verso l'Africa.
A breve le cime del bric Lombatera e di Madonna del Pino si riempiranno di strani bipedi.Osserveranno il cielo con altrettanti bizzarri aggeggi che chiamano binocoli e cannocchiali..Ma cosa cercheranno?
Sono i tanti birders che prenderanno parte al Progetto Migrans,sparsi in tutta Italia,e che,con occhio aquilino e precisione svizzera,conteranno gli uccelli migratori.
Nel cuneese,i binocoli saranno puntati verso il cielo dal 19 agosto al 6 settembre in Valle Stura e in Valle Po..
Tra quei birders ci sarò anch'io! Ecco in breve il mio "Migrans".




Le coppelle della Valle Po.





VALLE PO.
BRIC LOMBATERA  (PAESANA).
26 agosto 2017.
Eccomi pronta per una nuova giornata di incontri. Incontri con i vecchi amici di cuneobirding, ma anche con i meravigliosi rapaci che sorvoleranno il cielo..Saranno per lo più falchi pecchiaioli, ma di certo non mancheranno le sorprese.
Aspetto che D.Capello e i suoi arrivino e ci dirigiamo verso Pian Mune'.
Lassù tra le alte cime troveremo subito un bel gruppetto di falchi pecchiaioli .Tempo di sistemarmi e di salutare tutti ,poi volgo lo sguardo verso il Monviso. Il re di pietra dal bric appare in tutta la sua maestosità..siamo in tanti quassù a osservare il cielo.Più in là le coppelle, incavi scavati nella roccia da uomini vissuti forse nell'eta'del rame..Stiamo scrutando gli stessi loro orizzonti. .
I falchi pecchiaioli arrivano,di tanto in tanto. Eccoli volteggiare insieme sfruttando le termiche (correnti ascensionali); sentiamo i loro richiami..li vediamo bene.Ne conteremo 180 circa!
Passerà non molto distante un falco pescatore. In lontananza osserveremo poi 2 falchi di palude e un biancone sopra di noi..Niente male direi.
Intorno il vociferare delle balie nere,dei corvi imperiali,i richiami delle poiane e 2 lontane aquile reali...
Un macaone si posa poco più in là a ricordarci che sta migrando anche lui.Il viaggio per la sopravvivenza continua.

VALLE STURA.
MADONNA DEL PINO (DEMONTE ).
30 agosto 2017.

Seconda giornata dedicata al Migrans. Si parte per lo storico sito di osservazione, che vanta 26 anni di appostamenti.
Ancora una volta presenti D.Capello e genitori con l'amico canadese Eric Baldo.
Giungiamo sulla cima che domina la Valle Stura.I falchi pecchiaioli fin da subito,volano a stormi nel cielo cerrcando le termiche favorevoli. Ora ci passano vicini, ora lontanissimi si disperdono sulle cime delle montagne. Alcuni a malapena si intravedono ..diventa difficile contarli. Sono tantissimi. Come ogni anno lo spettacolo si ripete.Sono adulti che ritornano nei siti di svernamento, ma anche giovani che vi giungeranno per la prima volta.
Osserveremo 1800 falchi pecchiaioli in una giornata. .un numero da far girare la testa. Il resoconto finale darà 7.600  pernis apivorus osservati in tutto il Migrans in Valle Stura!!
Intanto uno strano lodolaio ci sorvola abbastanza vicino da osservarne la sagoma un po'diversa.Meno male che D.Capello ha scattato una foto. È un falco della regina  specie assolutamente rara..la sorpresa è arrivata.
Speriamo in una cicogna nera che non tarda ad arrivare. Ne osserveremo 2.
Arriverà qualche biancone ancora stanziale a cacciare proprio davanti a noi, mostrandosi in tutta la sua fierezza mentre fa lo Spirito Santo.
Altri migreranno anch'essi verso l'Africa.
Anche un'aquila si spingerà sopra le nostre teste ad osservarci.
Cannocchiali puntati  sulla Valle Po.



Il falco pecchiaiolo.


Il binomio latino con cui è chiamato il falco pecchiaiolo è Pernis apivorus.Infatti la sua dieta consiste per lo più di imenotteri.Molto simile alla poiana, non ha il caratteristico disegno a "U" chiaro sul petto della Buteo buteo.
La danza dei falchi pecchiaioli.
Falco pecchiaiolo  (Pernis apivorum).

Falco pecchiaiolo  ( penne delle ali traslucide)

Falco pecchiaiolo  (macchie carpali molto evidenti).
Le meravigliose farfalle del bric.
Papilio machaon

Issoria lathonia 
Boloria selene.( Interessante sapere  che questa farfalla non è presente sulle vicine Alpi Marittime )

Boloria selene sbiadita.

Lasiommata megera

VALLE STURA 
Pernis apivorus

Cicogna nera  (Cironia nigra).

Da un post di Africavera.
Guardate il percorso migratorio verso la Finlandia di n falco pecchiaiolo femmina che è stato dotato di radiocollare in Sudan. Come ben spiegato da Africavera,ha coperto un tragitto praticamente rettilineo sulla terraferma,deviando soltanto a destra sul Nilo e sorvolando il mare.È giunto in Finlandia dopo aver percorso 10. 000 km in 42  giorni, con l'incredibile media di 230 km al giorno. Pazzesco!!

Ah, dimenticavo. .falco della regina!
Falco eleonorae ( foto D. Capello )

lunedì 4 settembre 2017

Un incontro inaspettato.

"Non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi". (Il piccolo principe; Antoine de S.Exupe'ry).

In questo blog avevo pensato di fare una lista di tutti gli avvistamenti,una fredda lista, magari con il binomio latino della specie osservata,ma questo non è sempre possibile. Accadrà infatti che mi imbattero'in una storia in cui avrà un senso unire la rarità di un incontro con le emozioni del cuore. È per questo che vi voglio raccontare cio'che segue. .buona lettura.

30 agosto 2016.

Era un caldo pomeriggio estivo dell'anno scorso,quando feci una scoperta meravigliosa proprio vicino casa dei miei,nella campagna caragliese. Nel campo,sopra il filo elettrico,vidi una strana sagoma; non era la solita poiana..Puntai il binocolo e notai che era un cuculo.
Beh,non mi capita spesso di vederne uno; sentirlo cantare in primavera mi da'sempre un grande senso di gioia,ma è piuttosto elusivo.
Felice per quell 'incontro,mi precipito a prendere la fotocamera;scatto e..sorpresa..quell'uccello ha dei riflessi azzurri..ma all'ora non era un cuculo?!
Sì lo era,o meglio,c'era anch'esso ,ma sullo stesso filo erano in due; cuculo e..udite udite,o meglio,leggete,leggete...ghiandaia marina.
La osservai mentre cacciava e pensai:"Che incontro fortunato; con l'arrivo della bella stagione,la sono andata a cerrcare per il cuneese ed essa appare qua,in un luogo dove mai avrei immaginato di osservarla,tanto vicina da poterla vedere dalla finestra di casa....meraviglioso!
Il giorno successivo e per una decina di altri giorni rimase lì,scendendo da quel filo soltanto per procacciarsi il cibo.
Un pomeriggio non la vidi più, ma la sera ritorno ' in quel campo da sfalcio, che dà le spalle ad un fitto bosco misto,forse usato come roost notturno..
I giorni passarono e la ghiandaia marina era ancora lì.
Iniziai a preoccuparmi,perché pur essendo una gradita presenza,purtroppo sapevo che il suo viaggio verso l'Africa,doveva proseguire.
Il 12 settembre spari'.Lascio'quel filo e se ne andò.Riguardai spesso in quella direzione, nella speranza di vedere una sagoma azzurra ma non la vidi più.Sperai tornasse e ci spero ancora.
Chissà, magari accadrà ancora che,volgendo lo sguardo verso la collina,la rivedrò di nuovo e per qualche giorno,mi farà ancora compagnia un grazioso folletto azzurro.



Ghiandaia marina (Coracias garrulus )


Ghiandaia marina spettinata

Cuculo ( Cuculus canorus)